| Torna a casa... 6 luglio '88
Chi siamo?
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Esisteva ed esiste ancora, situato in provincia de
LAquila, sui Monti della Laga, fra castagni e cerri, marcato ai bordi dallo scorrere
continuo ed ossessivo del fiume Aterno, un paesino di nome Aringo. Epopolato da rude gente montanara, border
people, vestita di stracci e stranezza, che si diletta con le poesie a braccio e si
magnifica ogni volta che scopre dal riccio il miracolo della castagna; i più giovani,
messo il vestito della festa, passano il tempo nel solito locale, tra fumi e rosso routine
nel bicchiere, giocando a morra o alla merla.Non a caso Aringo è gemellato con Pavana,
paesino nella provincia di Pistoia, dalle caratteristiche naturali molto simili, così
come gli abitanti.
I primi contatti tra aringari e pavanesi risalgono
allanno Mille, e si svolgono lungo il greppe dellAppennino e nella Città
Eterna; è inoltre storicamente provato che anche a Mondolfo, (ridente paesino collinare)
nella provincia di Pesaro, abbiano avuto scambi e commerci della famosa e rinomata
parietaria, le cui proprietà sono note ovunque, tanto che ancora oggi è possibile di
tanto in tanto incontrarvi aringari e pavanesi fra le
molte genti che vi transitano.
Siamo in unestate dei primi anni 70, e girando
tra i vicoli di Aringo, si possono sentire, emesse da un mangianastri mono con cassetta
Agfa da C90, le notazze di un album intitolato Radici, e
successivamente Stanze di Vita Quotidiana; qualche anno dopo (il progresso!)
uscivano dallo stereo di una 132 le note di Via Paolo Fabbri,
questa volta non dai vicoli ma dalla piazzetta del paese. Ad ascoltarle due allora
giovanissimi ragazzotti del paese, che in futuro faranno parte dei Cazzari, ed
a cantarle un sempiterno immarcescibile Francesco Guccini. Bisogna dire che ascoltare i
Sacri Testi è come seguire la dieta mediterranea, anzi unire le due cose
(possibilmente con laggiunta di qualcosaltro....) è caldamente consigliato
dai migliori nutrizionisti per mantenersi sani, forti ed invecchiare bene, anzi direi
benone ...
Un giorno destate, come un gioco visivo che non si
crede sia vero, apparve sui muri di Aringo un manifesto che annunciava il concerto, anzi
il Manifesto che annunciava in Concerto, per il 31 luglio 1979 a LAquila, forse
lultimo tenutosi nel capoluogo abruzzese; ma per i due romantici rottami era
impossibile, con i mezzi di allora, arrivarci. Fu questa la prima di tante ferite che
hanno segnato la lunga storia dei Cazzari. Ma il sacro fuoco ardea dentro, e come il filo
rosso che unisce Pavana ad Aringo lungo lAppennino, con solo leskimo per
corazza, si rimisero in cammino.
Passarono stagioni, ma essi continuarono ad ascoltare
canzoni con l'entusiasmo di allora.
-
- Questo
racconto vuole narrare di come i Cazzari conobbero Guccini,attraverso incredibili
avventure, piccole bugie e instancabili appostamenti; sempre costante è rimasto in loro
l'intento di voler conoscere Francesco al di là della sola immagine pubblica e di
scoprirne la più autentica personalità artistica e umana.
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- Roma, Castel SantAngelo 06/07/1988
- Vogliamo iniziare proprio dalla sera
in cui quelli che poi diventeranno i Cazzari, dopo molti concerti, finalmente riuscirono
ad incontrare di persona Francesco Guccini.
- La sera era calda e nell'aria c'era
una strana atmosfera... un leggero Scirocco ci carezzava il viso.
- Le note di "Ti ricordi quei
giorni" ci inebriavano, la sentivamo per la prima volta ma già era nostra!
- Solo in seguito sapemmo che era
stata scritta nel settembre del 1964...
- L Angelo del Castello, degno testimone del
primo incontro, si ergeva dietro al palco in tutta la sua maestosità, e tutto lasciava
presagire che qualcosa di magico sarebbe accaduto.
- Ed accadde.
- Finito il concerto, aspettammo che
le tante stelle nel cielo disegnassero la traccia del destino, e con la nostra
instancabile pazienza ci appostammo in un angolo, piuttosto defilati; bisogna dire che in
tutta la nostra fiaba, siamo sempre stati ai margini, ai lati, come la parte bianca del
foglio dove Francesco scrive le sue canzoni.... Dopo alcuni timidi e faticosi tentativi di
convincimento riuscimmo ad entrare e ... Lui era lì, proprio come nelle copertine dei
dischi o negli articoli di giornale, stranamente animato, ed era insieme a Renzo Fantini,
che, appena ci scorse, bestemmiando volle cacciarci.
- Iniziavamo alla grande...
- Fu in quel momento che una calda
folata di scirocco ammorbidì latmosfera ed il Maestro ci disse: Ehi, ragazzi
volete un bicchiere?
- Era un bicchiere in plastica con
circa 15cl di pessimo vino bianco, e per noi era vero nettare!!
-
- Dopo qualche frase di
circostanza(...), temendo che il tempo magicamente concesso finisse presto, passammo
subito al sodo.
- All'unisono dicemmo:
- F.:<Sai quest'estate pensavamo di
venire su a Pavana, noi due al massimo in tre>
- M.<Sai quest'estate pensavamo di
venire su a Pavana, arriviamo con un furgone così ci riconosci, è blu e molto grande>
- La risposta non fu un si ma nemmeno un no, disse che lui
sarebbe stato a Pavana in una delle due metà di agosto... Passammo le settimane
successive a pensarci su. Era un SI?
- Decidemmo che Come al
solito era un invito ufficiale ad andarlo a trovare... Poi come il matto
fra carte da giocare può risolvere un attimo di crisi, smettemmo ogni dubbio e via
andare.
- Per quanto riguarda il mitico
concerto di quella fatidica sera,abbiamo una fedelissima trascrizione di un Gucciniano Puro, che ovviamente
ringraziamo per avercela concessa (grazie Fil).
-
- Aringo, 1988.
- Estate. Caldo.
- La sera quasi torrida, vino a fiumi
e il nervosismo ci portava a parlare in terza persona!
- Stavamo programmando il viaggio
verso Pàvana. Chi parte? In quanti? Perché?
- Già, perché andavamo a Pavana
partendo di notte, per arrivare nella mattinata successiva in quel paese che sapevamo
fosse tra la Toscana e l'Emilia, ma già raggiunto da nostri avi in epoche ataviche...
- Pensavamo di organizzare il viaggio
in segreto mentre già tutto Aringo ci prendeva per matti ... Ma dove vanno? Cosa
credono, che Quello stà ad aspettare proprio a loro? E' un miracolo se lo
trovano... E tutti, sai, ti san dire come fare, quali regole osservare, qualè
il vero ...
- Fiduciosi e carichi di insolito
ottimismo, partimmo in tre verso le 00.30 del 17/08/1988. Eravamo quelli che saranno
ricordati come i tre di Pavana.
- Il vecchio furgone blu VolksWagen,
che già da troppe battaglie ci faceva da fedele mezzo di trasporto, sembrava volesse
tradirci, iniziando ad emettere strani rumori dal motore! Ma era il gioco del destino e,
cavalcando lAppennino, gridammo al buio più profondo la voglia che avevamo di
arrivare in fondo (.... se poi fossimo riusciti a fare anche un gran bel gioco ...)
- Ma la Magia era con noi, verso le
4:30 ci fermammo in un autogrill ed eravamo solo noi e la ragazza dietro al banco. Bionda,
senza averne l'aria. E già ci chiedevamo se fosse proprio lei....
- Sarà stata l'ora o la stanchezza
che cominciava a farsi sentire ma oramai eravamo convinti che anche quello fosse un segno.
- Infatti quando il buon vecchio Volks
si rimise in moto, anche quei sinistri rumori erano cessati!!
- Arrivammo a Pàvana e senza saperlo catturammo delle immagini proprio a pochi metri dalla
Residenza estiva.
- Iniziò una drammatica ricerca
presso tutti i portoni del Paese, alla ricerca di quel Cognome... Era nostra intenzione di
non disturbare i Pavanesi....
- Dopo quasi due ore di inutili
ricerche, seguimmo per un po' una bimba che,secondo le nostre menti già annebbiate,
avrebbe dovuto essere Teresa. Ma ottenemmo soltanto l'accusa di
"girolimonismo"...
- Soltanto dopo un'altra ora decidemmo
di chiedere aiuto a qualcuno del paese ed in particolare ad un prete(!!!) che ci
indirizzò nella giusta via.
- Fu un attimo, lo vedemmo e ci si
bloccò la salivazione, Egli c'era!!! Egli
- era lì!!!
- La nostra discesa verso quel portone
purtroppo non può essere dimostrata, ma sicuramente venne battuto qualche record di
velocità... La figura del Maestro si stagliava contro il cielo e più ci avvicinavamo e
più la vedevamo pulsante, sembrava fosse cosa viva. Lo chiamammo dicendogli la nostra
frase classica: Non so se ricordi di noi... E lui si ricordava! (lo appurammo
in seguito valutando le sue risposte a domande precise, anche se questo non si fa ...) Ma
a quel punto ci disse: Io sto
scappando! e noi pensammo Ma porca di quella sgallettata, smandruppata ..
porcaccio di un giuda ciabattino!! Abbiamo fatto più di 500 chilometri di notte tra strade tortuose per dirGli ti
ricordi di noi?-.
- Qualcuno riuscì a balbettare
qualche sillaba, Lui non capì nulla, ma ci disse sorridente : Io vado al Lago,
volete venire con me?
- I tre tappetini lo seguirono
immensamente riconoscenti per questo gesto squisitamente spontaneo ... oramai ci sentivamo
di casa...
- Arrivati al lago, fatte le foto di
rito, ci appostammo presso di lui ed iniziammo a tempestarlo di domande, di alcune delle
quali ancora proviamo una certa vergogna ... ma era la prima volta!
- Il lago in questione, è l'arcinoto
lago di Suviana, ove Egli ama passare dei momenti di profonda contemplazione mentre si
ritempra il fisico vogando...
- E fatto anche noi un doveroso
"bagnetto" di cortesia, riuscimmo a strappargli un appuntamento per il primo
pomeriggio!
- Proprio nell'istante in cui lui
saliva in auto, ci sovvenne che da due giorni non dormivamo...ma, per paura di
addormentarci di lì a sera,
- decidemmo dei ferrei turni di
riposo, in modo che almeno uno dei tre fosse sempre vigile e sveglio...
- Finalmente nel pomeriggio tornammo
in quel Giardino dellEden e passammo delle indimenticabili e preziose ore
inebriandoci di vino e calore, finchè alla sera entrammo in quella mitica dimora, e
cogliemmo con sguardi affascinati quadri, soprammobili, ogni dettaglio, e ci sentimmo
nuovi oer quelle cose sognate e ora viste. Nella sera uscimmo di nuovo, come in sogno a
rimirar le stelle.
-
- Ma un altro giorno è andato, la sua
musica ha finito, e nelle ore confuse della notte sembra non esista più il tuo prossimo;
ma sta sospesa in aria limmensa millenaria Sua cultura ...
- Lasciammo quella terra di
meraviglie, quel profumo intenso segno di vari simboli divini ed andammo incontro a
quellalba dolce che da consolazione. E pensavamo dondolati dal furgone, che ce li
sentivamo dentro quei legami ... i riti antichi ed i miti del passato, ma se anche non
comprendevamo più il significato, provavamo un grande senso di dolcezza ...
- Anche se a giudicare dall'immagine del
rientro non si direbbe....
-
- <Questo che hai letto, è solo
l'inizio della nostra storia, entro poco tempo renderemo pubblico anche il seguito.>
I Cazzari
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